Il Ginkgo Biloba è un grande albero che mi emoziona. I Ginkgo si trovano un po' ovunque da noi, anche se la loro terra d'origine è la Cina. Non ci si fa caso di solito, perché sono alberi dal tronco altissimo e le loro foglie sono lontane dalla nostra vista abituale, ma la corteccia è inconfondibile, di un color argento, grigio o bruno, con scanalature a fessure. Le foglie invece, per me romanticissime, hanno una forma a ventaglio (o se vogliamo a cuore), dalla caratteristica nervatura che si diparte dalla base fornendo loro un aspetto bilobato, come ben si nota dal nome biloba. Sono bellissime, e alcune separate in due, come a dividere un cuore che non si riesce a spezzare, o due, che non possono staccarsi. Se fate caso dunque alla particolare forma delle foglie, unica al mondo e caratteristica del Ginkgo, potrete riconoscere anche la pianta, basterà alzare gli occhi in sù (molto in alto!) appena vi troverete sui piedi un grande letto di foglie a ventaglio, generalmente gialle. Difficile vederle e anche raccoglierle quando sono verdi, se si riesce a trovarle è pura fortuna.
Il Ginkgo è uno dei miei amori segreti, e le foglie sono uno dei regali più preziosi, se ricevuti da me.
Dirlo con un fiore dunque? No! Lo dico con una foglia di Ginkgo Biloba, l'albero magico che ha stregato anche Goethe, che gli ha dedicato perfino una splendida poesia romantica:
La foglia di quest'albero
dall'Oriente affidato al mio giardino
offre il gusto di un senso segreto
mentre delizia il sapiente.
E' forse un essere vivente
che s'è in se stesso separato?
O sono due, che hanno scelto
d'essere conosciuti come uno?
Per soddisfare la domanda
il senso giusto ho trovato:
non senti forse dai miei canti
che sono uno e sono doppio?
Johann Wolfgang Goethe
Quest'estate a Varsavia, in una bancarella della Città Vecchia, ho trovato degli oggettini interessanti! Orecchini, collanine, braccialetti, spille, tutti a tema Ginkgo! Per me è stata una cosa incredibile! Non so se si possano trovare anche da noi, io non sono una che gira molto per negozi e bancarelle ma li ho visti là e mi si sono illuminati gli occhi. I più belli erano gli orecchini, ma io non li uso mai, mi danno fastidio (veramente non uso mai gioiellini...), ma ho preso lo stesso una piccola medaglietta in titanio, di colore verde che sfuma un po' verso lo scuro. Non l'ho ancora usata ma la tengo come portafortuna e ci sono affezionatissima. E' stato come regalarsi un po' di calore in una città ricolma della musica di Chopin.
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